Matematicando in classe prima. (2) Orientarsi nel quaderno, i ritmi, la logica e… il pensiero computazionale

All’inizio era il caos, poi la curiosità e i primi sorrisi e infine (si fa per dire) un quaderno coi quadrettoni da imparare a gestire. Per un bambino alle prime armi con righe, quadrettoni, matite rosso-blu, matita “per scrivere e disegnare”, LIM, ascolto e silenzio, prime consegne… non è semplice orientarsi nella nuova realtà in cui viene catapultato. Il bianco foglio A4 su cui disegnava in libertà e i quaderni operativi in cui era sufficiente riempire spazi vuoti, vengono soppiantati dal famigerato quadernone. I bambini non vedono l’ora di usarlo, di imparare a scriverci sopra e di sfogliarlo a casa per mostrare ai genitori i progressi quotidiani ma, entrare tra le pagine di un quaderno, non è semplice e non è sicuramente semplice riuscire a capire dove scrivere o disegnare. Proprio per questo motivo le prime esperienze con il quaderno saranno di “orientamento”, ascolto, osservazione e “allenamento”. Una vera e propria palestra formativa in cui il bambino “dovrà imparare a usare la mano proprio come desidera il cervello”. Da maestra a quadretti ho iniziato con giochi di orientamento, perché i bambini hanno bisogno di acquisire la consapevolezza del proprio corpo in relazione allo spazio, in aula e in palestra ma anche alla LIM e facendo riferimento ai concetti topologici. Dopo aver sondato il terreno delle competenze pregresse si passa poi al quaderno. Come usarlo? Come rispettare gli spazi? Continua a leggere nel nuovo sito.

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